Una ricerca ha rivelato una correlazione tra lo smart working e l’aumento delle nascite negli Usa. Quali sono i motivi.
Lo scorso anno dopo mesi di lavoro da remoto imposto a causa della pandemia da Covid, negli Stati Uniti si è registrato un aumento delle nascite. Una ricerca di Lyman Stone e Adam Ozimek per l‘Economic Innovation Group ha rilevato che il fenomeno dello smart working ha favorito la natalità poiché ha stimolato dei cambiamenti positivi nella formazione dei nuclei familiari. Ma quali sono i motivi?
Secondo la ricerca il primo motivo di questi cambiamenti positivi sta nel fatto che lo smart working ha favorito la natalità. Questo è dovuto dal fatto che lavorare da casa con maggiore flessibilità ha permesso anche alle coppie di sposarsi di più rispetto a chi lavorava in presenza. I ricercatori hanno affermato che per le donne oltre i 35 anni, in particolare in quelle con più di 39 anni, il lavoro a distanza ha aumentato il desiderio di avere un bambino del 10%.
Un maggiore equilibrio tra vita privata e lavoro favorisce il desiderio di maternità
Non solo come primo figlio, infatti, lo studio americano evidenzia come anche le donne che avevano già dei figli, grazie al lavoro a distanza hanno deciso di volerne altri. Quindi, la conclusione della ricerca mostra che lo smart working, soprattutto per le donne in età fertile, potrebbe essere un doppio vantaggio: un modo per aiutare le donne a raggiungere un equilibrio tra lavoro e vita privata da una parte e favorire i tassi di natalità.
Con il lavoro da remoto e maggiore equilibrio nella vita lavorativa, si è visto che anche le donne che prima non volevano avere figli hanno deciso di averne. Infine, la ricerca mostra che un aumento della partecipazione delle donne al lavoro retribuito aumenta il PIL di un paese e che la parità di genere a livello globale riduce i conflitti violenti e aumenta la stabilità politica.